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Supercomputer Leonardo: arrivati oggi al Tecnopolo i primi componenti. Sono già iniziate le operazioni di assemblaggio. Obiettivo: completare l’operazione entro l’autunno

( Fonte: CINECA )

Bologna 21 luglio 2022 - 30 tir, 157 rack, 4.993 server, per un totale di 360.000 chili  di peso, e centinaia di chilometri di cavi. Servirà tutta l’estate per completare la consegna del supercomputer europeo Leonardo, i cui primi componenti sono arrivati questa mattina al Tecnopolo di Bologna.

IL PROGRAMMA Oggi i primi due tir - ne arriveranno circa 4 alla settimana - hanno consegnato 16 rack, ovvero “gli armadi”, e i relativi server, ossia i “muscoli” che consentiranno al supercomputer gestito da Cineca di effettuare 250 milioni di miliardi di operazioni al secondo. I 157 rack complessivi saranno ordinatamente disposti su 9 file nel data center del Tecnopolo ma, per installarli, i tecnici non aspetteranno il completamento della consegna a fine estate. I rack scaricati oggi sono già stati portati nel cuore del nuovo data center, e nel giro di poche ore erano già posizionati in fondo alla sala, pronti per l’assemblaggio delle componenti hardware. La prossima settimana prenderanno il via anche le operazioni di installazione, che procederanno dunque in modo incrementale, consegna dopo consegna. 

Incrementale sarà anche l’accensione del supercomputer: non si aspetterà di aver completato l’installazione di tutti i rack ma si procederà a gruppi di due file alla volta, man mano che sarà completato anche l’allacciamento alla rete elettrica e ai tubi in cui scorrerà l’acqua per il raffreddamento, posizionati sotto il pavimento.

La distribuzione dei rack nelle file nella sala è stata studiata in modo da ottimizzare sia il disegno della rete che collega tutti i server, sia l’efficienza e la resilienza degli impianti di alimentazione elettrica e di raffreddamento. 

Oltre alla complessità che accompagna l’installazione di un supercomputer, bisogna ricordare che Leonardo - come accade per i pochissimi sistemi a prestazioni così alte - è essenzialmente unico nel suo genere: è come un potentissimo prototipo, efficiente e perfettamente funzionante, che non vedrà una produzione su larga scala. Un progetto possibile grazie dalla lunga esperienza di CINECA, che in 53 anni di attività, ha acquisito la preparazione richiesta per installare e operare efficacemente un sistema di tali prestazioni. 

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE - Oggi prende il via una nuova, decisiva fase nel percorso che vedrà l’arrivo di Leonardo al Tecnopolo.  Dichiara il presidente di CINECA Francesco Ubertini. Dopo aver realizzato la “casa” del supercomputer, ora entriamo nell’ultimo miglio del tragitto, che porterà il nostro gioiello a prendere progressivamente vita. Si tratta di una infrastruttura unica al mondo e strategica per il futuro: una marcia in più per il nostro Paese e per l’Europa.

IL SUPERCOMPUTER Il sistema Leonardo, basato su tecnologia Atos Sequana XH2000, avrà una potenza computazionale di quasi 250 PFlops e sarà dotato di oltre 100 PB di capacità di immagazzinamento dati. Il sistema sarà interconnesso tramite una rete dati InfiniBand da 200 Gb/s, che consentirà uno scambio di informazioni tra le unità di elaborazione decisivo per affrontare le sfide scientifiche di frontiera. Leonardo, infatti, fornirà 10 volte la potenza di calcolo dell’attuale sistema di punta Cineca Marconi100. Questo nella pratica si traduce in una maggiore definizione dei modelli scientifici impiegati, ad esempio simulazioni climatiche mondiali con risoluzione di un chilometro, oppure una maggiore velocità di simulazione, caratteristica chiave nel contesto dei disastri naturali in cui è critico poter avere risposte in brevissimo tempo.   

IL CONTESTO EUROPEO - Il supercomputer Leonardo è cofinanziato con 240 milioni di euro da EuroHPC Joint Undertaking, e Ministero dell’Università e della Ricerca. Sarà gestito da CINECA presso il Tecnopolo di Bologna, e sarà una delle risorse del Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing finanziato dal PNRR e recentemente insediato.

LE APPLICAZIONI - Oltre alle discipline scientifiche tradizionali, come fisica, astrofisica, chimica, fluidodinamica, Leonardo avrà il compito di affrontare progetti “di frontiera”, come la medicina personalizzata, il cambiamento climatico, la ricerca di nuove fonti di energia, lo sviluppo di nuovi materiali, la bioingegneria. Una parte delle sue risorse sarà destinata allo sviluppo di progetti industriali, e progetti in cui ricerca scientifica e ricerca industriale collaborano, come i progetti basati sull’intelligenza artificiale, o lo sviluppo di digital twin (gemelli digitali, che riguardano la simulazione di impianti industriali a scopo predittivo, o per l’ottimizzazione dei processi). Inoltre, sarà protagonista della ricerca di soluzione alle sfide del presente e del futuro: pandemie, emergenze climatiche, fino alla realizzazione del “gemello digitale” della Terra.  

Sul sito https://leonardo-supercomputer.cineca.eu/ saranno documentate le diverse fasi dell’installazione del supecomputer.

Fotografie e video sono disponibili qui: nel video c’è anche una breve intervista a Daniela Galetti, responsabile gestione sistemi supercalcolo CINECA.

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Supercomputer Leonardo: Giuseppe di Franco, CEO di ATOS ITALIA, in visita al CINECA: “Dalla gestione dei Big Data Passa la sicurezza di stati e imprese”

( Fonte: CINECA )

Casalecchio di Reno, 22 luglio 2022 - “Grazie al supercalcolo andiamo verso la sovranità digitale europea: dalla capacità di calcolo e dalla gestione dei dati passano ormai la sicurezza e l’autonomia degli stati e delle imprese europee”. Questo uno dei passaggi emersi dalla visita al Tecnopolo di Cineca di Giuseppe Di Franco, ceo di Atos Italia, la multinazionale europea leader globale nella trasformazione digitale che realizzerà il supercomputer Leonardo. Ad accoglierlo il direttore generale di Cineca, David Vannozzi.

Di Franco arriva a Cineca dopo l’incontro avuto con l’Università di Bologna  e a poche ore dall’arrivo dei primi tir con le componenti del supercomputer Leonardo, punta di diamante del Tecnopolo.

“Il costante sviluppo dell’High Performance Computing - spiega il ceo Di Franco -  ha ampiamente dimostrato le potenzialità di questa tecnologia nell’ambito della ricerca e dell’industria. Proprio qui, all’interno del Tecnopolo bolognese, grazie alle competenze dei nostri ingegneri e ricercatori, siamo riusciti a portare questa tecnologia ad un livello ancora superiore, garantendo il 20% di tutta la capacità computazionale europea. Ritengo sia poi fondamentale sottolineare il ruolo dell’HPC nello sviluppo di una compiuta sovranità digitale europea: dalla capacità di calcolo e dalla gestione dei dati passano ormai la sicurezza e l’autonomia degli stati e delle imprese europee”.

“Particolarmente significativa - dichiara il direttore generale Vannozzi - la visita del ceo Di Franco in questi giorni: poter iniziare a vedere concretizzarsi Leonardo, che finora è rimasto solo un’immaginazione nelle nostre menti, proprio insieme a chi materialmente realizzerà questa macchina, è una situazione che ci fa entrare in una nuova dimensione. Cineca e Atos hanno davanti una sfida nuova ed entusiasmante, che permetterà di potenziare il supercalcolo in innumerevoli settori della quotidianità, non solo delle imprese e delle pubbliche amministrazioni, ma anche dei cittadini. Si pensi agli studi sul clima, alla gestione dei dati del settore universitario, fino ad arrivare alla lotta contro le pandemie. Oggi Leonardo inizia a diventare realtà ed è ancora più stimolante vederlo nascere insieme ad Atos, leader mondiale nella trasformazione digitale”.

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Il presidente Draghi al Tecnopolo di Bologna: nella Data Valley dell'Emilia-Romagna il grande potenziale del Paese

( Fonte: Regione Emilia-Romagna )

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, accompagnato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha visitato questa mattina a Bologna gli spazi del Tecnopolo, dove negli oltre 120mila metri quadri di superficie dell’ex Manifattura Tabacchi si sta costruendo un hub nazionale ed europeo su nuove tecnologie, Big data, climatologia e Human Development.

In parte degli spazi, progettati negli anni Cinquanta del Novecento dall’architetto Pier Luigi Nervi, i lavori di ristrutturazione sono già stati completati, a partire da quelli destinati a essere la nuova sede del Data Centre del Centro meteo europeo (ECMMWF), che da Reading, in Gran Bretagna, arriva in Italia dopo la Brexit. L’installazione inizierà tra 3 settimane ed impiegherà circa 4 mesi per essere completata. In due anni, 730 giorni, nonostante i rallentamenti e le difficoltà subentrate a causa dall’epidemia Covid, il cantiere non si è mai fermato e nei grandi capannoni – nuovi e all’avanguardia – all’ingresso del Tecnopolo, entro il mese di giugno inizierà l’installazione delle enormi macchine che costituiscono i due High Performance Computing (HPC) del Data Centre, fra i più potenti al mondo. La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha infatti deliberato in questi giorni la loro consegna ai tecnici britannici dell’ECMMWF. E intanto il 17 maggio scorso, in tempi record, la Giunta regionale ha approvato il progetto esecutivo e il capitolato d’appalto per un altro intervento strategico presso il tecnopolo: la sede per l’attività di ricerca di livello internazionale e l’importo delle opere da concludere entro il 2023 è di oltre 44 milioni di cui 40 rientranti nell'accordo di collaborazione siglato con il Ministero degli Esteri.

Oltre al cuore tecnologico del Centro meteo europeo, il Tecnopolo di Bologna sarà la casa del supercomputer europeo Leonardo, delle più importanti istituzioni scientifiche nazionali, dall’Agenzia Italia Meteo all’Istituto nazionale di astrofisica (INAF), Centri di ricerca, distaccamenti universitari e attività all’avanguardia nel campo della ricerca e sviluppo, aree comuni per incubatori.

Al Tecnopolo troveranno impiego 1.500 persone tra ricercatori, tecnici, addetti.

Ad accogliere il presidente Draghi al Tecnopolo, oltre al presidente Bonaccini, il sindaco di Bologna Virginio Merola, il prefetto Francesca Ferrandino, la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Emma Petitti, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, gli assessori regionali Vincenzo Colla, Paola Salomoni e Elly Schlein.

EMILIA-ROMAGNA DATA VALLEY

Il Tecnopolo di Bologna si inserisce in un ecosistema territoriale che ha visto la Regione Emilia-Romagna far nascere in questi anni 10 Tecnopoli della ricerca, con venti sedi collocate al centro delle filiere più importanti, e sostenere oltre 80 laboratori di ricerca accreditati. Oltre a finanziare 300 dottorati e borse di ricerca, insieme a centinaia di progetti di innovazione delle imprese, nuove aree dedicate alla nascita, allo sviluppo e all’accelerazione delle startup.  Sostegno regionale che ha portato alla nascita anche di nove Associazioni cluster – che vedono insieme atenei, imprese, centri dell’Alta formazione - formate da oltre 600 soggetti pubblici e privati, e che operano anch’essi nelle più importanti filiere regionali.

AL TECNOPOLO L'UNIVERSITà DELLE NAZIONI UNITE

La Regione Emilia-Romagna ha già candidato il Tecnopolo di Bologna per alcuni progetti di grande rilevanza, sui quali sta lavorando insieme al Governo.
Fra questi, l'Università delle Nazioni Unite:  il Tecnopolo quale sede di un Istituto dell’Università delle Nazioni Unite focalizzato sull’utilizzo dei Big data e dell’Intelligenza Artificiale per studiare i cambiamenti dell'habitat umano indotti dal climate change, con un'attenzione specifica ai complessi problemi e alle trasformazioni sociali, economiche e culturali. 

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Data Valley, firma in Regione: consegnata la nuova 'casa' al Tecnopolo di Bologna del Data center del Centro Meteo Europeo

( Fonte: Regione Emilia-Romagna )

TECNOPOLO DI BOLOGNA CITTà DELLA SCIENZA

Un hub nazionale ed europeo su nuove tecnologie, Big data, climatologia e Human Development che si sviluppa negli oltre 120.000 mq di superficie dell’ex Manifattura Tabacchi della città,  progettati e realizzati negli anni Cinquanta del Novecento da Pier Luigi Nervi con soluzioni che hanno fatto la storia dell’architettura. L’operazione in corso rappresenta quindi anche un importante intervento di riqualificazione urbana dell’area.

Al Tecnopolo troveranno impiego 1.500 persone tra ricercatori, tecnici, addetti. Grazie al Tecnopolo di Bologna, l’Italia godrà di una posizione di assoluto vantaggio nell’ambito dei Big data e della capacità di calcolo. Il solo Leonardo è destinato a cambiare la geopolitica del supercalcolo mondiale e il peso della Data Valley emiliana-romagnola: qui si concentrerà circa l'80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea, con l’Italia che avrà un ruolo decisivo nel mettere l’Europa in grado di competere con i colossi Usa e Cina.

Una capacità applicabile in tutti i settori: tutela dell’ambiente e lotta ai cambiamenti climatici; salute e scienze della vita; telemedicina; logistica e riorganizzazione dei tempi delle città; processi produttivi; sviluppo e crescita sostenibili. In particolare, transizione ecologica e digitalizzazione sono grandi opportunità, supportate dalle risorse del Next Generation EU. Più facili da cogliere e realizzare grazie agli straordinari investimenti in capacità di calcolo, soprattutto se le ricadute saranno indirizzate su persone, società e imprese

CENTRO EUROPEO PER LE PREVISIONI METEOROLOGICHE A MEDIO TERMINE

La prima infrastruttura presente e completata al Tecnopolo di Bologna è il Data Centre del Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf), organismo internazionale con sede a Reading (UK) che vede la partecipazione di 22 Stati membri, fra cui l’Italia, e 12 paesi cooperanti.

Le nuove tecnologie HPC hanno spinto Ecmwf a trovare una nuova sede per il proprio ‘cuore tecnologico’: la scelta – con il voto favorevole degli Stati coinvolti - è caduta sul Tecnopolo di Bologna, candidato dal Governo italiano nel 2016-17. In 730 giorni, nonostante i rallentamenti e le difficoltà subentrate a causa dall’epidemia Covid, gli spazi destinati a ospitare il Data Center europeo sono stati ultimati e oggi sono pronti: vi verranno installati due High Performance Computing (HPC) fra i più potenti al mondo.

Il Data Centre del Centro meteo si estende in un’area di 21.500 mq all’interno del Tecnopolo. L’investimento complessivo è stato di 63 milioni di euro: 43,5 a carico del ministero dell’Università e della Ricerca e 19,5 della Regione Emilia-Romagna. I tecnici del Centro Meteo di Reading hanno già installato l’infrastruttura completata dall’impianto dei pozzi oggi ricompreso nell’handover finale.

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Expo 2020, a Dubai il ‘Regional day Emilia-Romagna': Data Valley e Big Data Technopole di Bologna conquistano la scena internazionale

( Fonte: Regione Emilia-Romagna )

Superare la crisi post pandemia e costruire, da subito, e un futuro più equo e sostenibile e nuove opportunità attraverso la ricerca, l’innovazione, la conoscenza. E spingendo su nuove collaborazioni internazionali.

È la sfida di una scienza al servizio dell’uomo e della comunità quella lanciata oggi dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che - in video collegamento - ha aperto i lavori di “La Data Valley incontra Expo”, l’evento al centro del Regional Day dell’Emilia-Romagna al Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.

Un’occasione unica per presentare nell’attuale, massima vetrina internazionale l’Emilia-Romagna Data Valley, raccontata da Stefano Accorsi, insieme al Tecnopolo di Bologna, in un video di quattro minuti presentato oggi a Expo (lo si può vedere nei profili social e nel canale YouTube della Regione: …).

Oltre a due progetti, illustrati da Bonaccini, per rafforzare ancora il posizionamento internazionale dell’Emilia-Romagna sul versante della transizione digitale.

Il primo relativo alla nascita al Tecnopolo di Bologna di una Università delle Nazioni Unite dedicata allo sviluppo umano nella società digitale.

Il secondo riguarda un accordo internazionale di collaborazione tra la Fondazione Big data (IFAB) e la Dubai Future Foundation. Promossa dalla Regione, IFAB è presieduta da Francesco Ubertini e riunisce le quattro Università emiliano-romagnole e i principali enti e centri di ricerca nazionali. Troverà anch’essa sede al Tecnopolo bolognese e nel proprio International Scientific Board annovera studiosi ed esperti di livello mondiale.

La Regione sta lavorando ad una proposta, che ha già trovato l’interesse dell’UNESCO, per far nascere al Tecnopolo di Bologna la sede dell’Università delle Nazioni Unite dedicata allo sviluppo umano nella società digitale. Progetto già presentato al Governo - al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in occasione delle loro visite al Tecnopolo di Bologna -, e sul quale è avviata la collaborazione con l’Esecutivo nazionale.

La possibile collaborazione tra Fondazione Big Data e Dubai Future Foundation – ha ricordato Bonaccini - è già stato al centro degli incontri avuti nel corso della prima missione della Regione a Dubai nel mese di dicembre con Khalfan Belhoul, amministratore delegato della Dubai Future Foundation, e Ahmed Al Falasi, amministratore delegato del Dubai Department of Economy and Tourism. E potrebbe tradursi in un lavoro comune sui temi del cambiamento climatico, delle scienze della vita, dei big data e dell’intelligenza artificiale, dei tempi di vita e dell’organizzazione delle città e degli spazi urbani in un’ottica di sostenibilità.

DATA VALLEY PROTAGONISTA

Il Regional Day dell’Emilia-Romagna rappresenta l’appuntamento principale della seconda missione istituzionale della Regione Emilia-Romagna a Expo 2020 Dubai, guidata dall’assessore all’Agenda digitale, scuola, università, ricerca, Paola Salomoni. Con la presenza in video collegamento dell’assessore allo Sviluppo economico, green economy lavoro e formazione, Vincenzo Colla.

Un’intera giornata dedicata a presentare e promuovere il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione. Tra gli interventi anche quelli dei ministri dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale, Vittorio Colao (entrambi in video collegamento).

Con la partecipazione - tra gli altri - di Francesco Ubertini, presidente IFAB e Cineca; Antonio Zoccoli, presidente Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e Associazione Big Data; Muataz Al Barwani, senior director Center for Research Computing New York University – Abu Dhabi.

La Data Valley incontra Expo è stata aperta da una conferenza stampa con le testate emiratine ed estere e dalla proiezione del video “Data Valley Emilia-Romagna”, nel quale Stefano Accorsi, l’attore testimonial e ambasciatore delle eccellenze dell’Emilia-Romagna in Italia e nel mondo, racconta l’ecosistema regionale dell’innovazione entrando nel Tecnopolo di Bologna.

Quattro i focus al centro della seconda missione della Regione a Expo 2020 Dubai insieme alle Università regionali – Parma, Modena e Reggio Emilia, Bologna, Ferrara - dall’11 al 17 gennaio: Emilia-Romagna Data Valley europea; il Tecnopolo di Bologna hub nazionale ed europeo su nuove tecnologie, Big data, climatologia e Human Development; le iniziative per attrarre investimenti, a partire dalle opportunità offerte dalla legge regionale numero 14 del 2014 e quelle per richiamare giovani talenti.

ATTRARRE GIOVANI TALENTI E PROMUOVERE NUOVI INVESTIMENTI

Si chiama it-ER, International Talents ed è un’altra delle iniziative al centro del Regional Day e di questa seconda missione istituzionale a Expo 2020 Dubai.

Lanciato dalla Regione nel 2019, il programma offre - attraverso Ert-ER (l’Agenzia regionale per l’innovazione, l’attrattività e la promozione degli investimenti) - servizi e iniziative per studenti, ricercatori, lavoratori qualificati, sia stranieri che studiano o lavorano in Emilia-Romagna, che emiliano-romagnoli all’estero che desiderano rientrare. Un impegno che la Regione intende rafforzare diventando la prima in Italia a dotarsi di una legge per l’attrazione di talenti, in via di definizione.

E’ già invece una realtà consolidata la legge regionale sull’attrazione di investimenti in Emilia-Romagna, la numero 14 del 2014. In sei anni e attraverso 5 bandi, ha fatto sì che 76 imprese, tra cui anche grandi gruppi internazionali, leader in ricerca e innovazione, abbiano scelto di puntare sull’Emilia-Romagna. I contributi regionali ammontano a oltre 121,2 milioni di euro e hanno generato investimenti per oltre 727 milioni di euro, creando 2.955 nuovi posti di lavoro.

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